Seguridad Social autonomi 2023, cosa cambia?

3 Ott 2022

Che cos’è la quota di Seguridad Social per i lavoratori autonomi?

I lavoratori autonomi devono pagare i contributi della Seguridad Social dal primo giorno in cui iniziano la loro attività e il pagamento della quota sarà solitamente effettuato alla fine di ogni mese alla tesoreria Generale della Seguridad Social, addebitando direttamente il pagamento nel conto corrente bancario del contribuente.

Si precisa che, sia nel mese di iscrizione che in quello di cancellazione, il pagamento della quota sarà proporzionale ai giorni di iscrizione, senza dover pagare l’intera rata mensile.

Prestazioni sociali cui dà diritto il pagamento della quota di lavoratori autonomi

L’importo della base contributiva sulla quale calcolare la quota da pagare condiziona le prestazioni che un lavoratore autonomo può ricevere in situazioni di cessazione dell’attività, congedo per malattia, congedo per infortunio e soprattutto in caso di pensionamento.

Quota di lavoratori autonomi nel 2022

Come indicato nel Bilancio Generale dello Stato del 2022, la quota dei lavoratori autonomi è passata da 286 euro al mese nel 2021, a 294 euro al mese nel 2022.

In sintesi, la quota di lavoratori autonomi per il 2022 è la seguente:

  1. Se si contribuisce per la base minima (960,6 euro): 294 euro al mese.
  2. Se si contribuisce per la base massima (4.139,4 euro): 1.266,66 euro al mese.

Questi 294 euro al mese coprono il lavoratore autonomo in caso di malattia comune, infortunio o malattia professionale, cessazione dell’attività e formazione.

Tariffa forfettaria per lavoratori autonomi nel 2022

Nel 2022 la quota dei lavoratori autonomi risultante dall’applicazione della tariffa forfettaria è di 60 euro al mese per le nuove iscrizioni, quota che include la copertura d’imprevisti professionali e comuni, ma non la cessazione dell’attività e la formazione.

Novità nella contribuzione per i lavoratori autonomi dal 2023

Nel luglio 2022 è stato approvato il regio decreto-legge 13/2022, del 26 luglio, che istituisce un nuovo sistema contributivo per i lavoratori autonomi e migliora la protezione in caso di cessazione dell’attività.

Questo nuovo sistema contributivo per i lavoratori autonomi, basato sul reddito reale, ha successivamente ricevuto il via libera dal Congresso dei Deputati ed entrerà in vigore dal 1 ° gennaio 2023.

Il nuovo sistema consiste in un modello progressivo di tariffe che varranno tre anni, tra il 2023 e il 2025, nei quali i lavoratori autonomi con meno reddito pagheranno meno, mentre sarà aumentata la contribuzione per chi guadagna di più.

Il sistema prevede 15 tariffe contributive e la sua entrata in vigore, che avverrà nel 2023, prevede una contribuzione mensile minima di 230 euro e una massima di 500. Nel 2024 le quotazioni saranno comprese tra 225 e 530 euro. E infine, nel 2025, le quote di lavoratori autonomi saranno comprese tra i 200 e i 590 euro. Dal 2023 i lavoratori autonomi contribuiranno alla Previdenza Sociale in base al loro reddito reale, selezionando una delle 15 tariffe di reddito netto con la corrispondente rata mensile.

Pertanto, alla fine dell’anno i lavoratori autonomi dovranno regolarizzare la loro contribuzione all’Amministrazione. Cioè, dovranno pagare o chiedere il rimborso delle rate nel caso in cui la fascia di reddito netto finale sia inferiore o superiore a quella indicata dalle previsioni durante l’anno.

Come calcolare il reddito netto dei lavoratori autonomi

Questo è uno degli aspetti che ha generato più polemiche. Il Governo ha definito il concetto di utile netto come segue:

“Il reddito netto sarà calcolato deducendo dal reddito tutte le spese prodotte nell’esercizio dell’attività e necessarie per l’ottenimento del reddito dei lavoratori autonomi. Su tale importo si applica inoltre una detrazione per le spese generiche del 7% (3% per i lavoratori autonomi aziendali). Il risultato saranno i rendimenti netti e questa sarà la cifra che determinerà la base contributiva e la quota corrispondente”.

Punti chiave del nuovo sistema contributivo per i lavoratori autonomi

I punti chiave per i lavoratori autonomi con il nuovo sistema contributivo sono:

  1. Nuova tariffa forfettaria di 80 euro. Con il nuovo sistema, la tariffa forfettaria per i lavoratori autonomi diventerà di 80 euro durante i primi 12 mesi di attività, indipendentemente dal reddito del lavoratore autonomo.
  2. Azione protettiva: cessazione dell’attività. Viene stabilito un beneficio del 50% della base normativa compatibile con un’altra attività. Può essere addebitato da 4 mesi a 2 anni senza dover annullare l’iscrizione al RETA e senza la necessità di chiusura.
  3. Detrazioni. Viene ammessa una detrazione per le spese generiche del 7% per i lavoratori autonomi individuali e del 3% per i lavoratori autonomi aziendali.
  4. Cambio di sezione ogni due mesi. Il lavoratore autonomo è autorizzato a modificare la propria base contributiva fino a 6 volte l’anno (ogni 2 mesi), a seconda delle previsioni, al rialzo o al ribasso, del comportamento delle proprie attività.
  5. Detrazione del piano pensionistico. I lavoratori autonomi possono dedurre il 10% dei contributi al piano pensionistico nell’imposta sul reddito delle persone fisiche.
  6. Nessun limite di contribuzione per le persone di età superiore ai 47 anni. Nel 2023 il tetto contributivo per i lavoratori di età superiore ai 47 anni cesserà di esistere.

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